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Pulizia della pelle e uso della mascherina

e … sotto la mascherina?

Dal punto di vista medico estetico e anti-aging ritengo che il prolungato uso della mascherina anti covid può portare a conseguenze inaspettate.

Vediamo tante persone ad esempio in auto da sole guidare con la mascherina indossata. Infatti molti di noi ormai non ci fanno più caso e tengono la mascherina anche quando non è obiettivamente necessario.

Diversamente altri per esigenze lavorative sono obbligati ad indossarla anche 8 ore al giorno e non vedono l’ora di potersela togliere.

L’uso costante durante l’intera giornata della stessa mascherina non è salutare.

Questo presidio, indicato per contrastare la diffusione di un virus tanto subdolo come il Covid 19, andrebbe sostituito, secondo il mio parere, almeno ogni 4 ore. Questo, sia per garantire l’efficacia della soluzione tecnica, sia per mantenere in salute la pelle del viso e i nostri stessi polmoni essenziali per filtrare l’aria inspirata e per ossigenare tutto il corpo.

A mio parere la mascherina monouso usata, divenuta ricettacolo di germi e residui tossici e andrebbe smaltita tra i rifiuti potenzialmente pericolosi.

Di fatto però gran parte di noi utilizza una sola mascherina per lungo tempo e a volte riutilizza la stessa mascherina anche il giorno seguente.

Organizzarsi per avere sempre a portata di viso una mascherina fresca, comporta dei costi e un’organizzazione difficile da realizzare.

Vediamo quindi, sorvolando per ora le problematiche polmonari, cosa può capitare alla nostra pelle del viso allorchè rimane per tanto tempo a contatto con una mascherina.

Le mascherina possono essere di vario tipo, materiale, e classe di filtraggio.

Le fp2 e fp3 dispongono di una valvola che permette al flusso respiratorio di uscire velocemente dalla stessa senza essere filtrato. Diversamente quelle, cosidette chirurgiche, filtrano sia in entrata che in uscita e quindi di fatto trattengono inannzitutto l’umidità del nostro fiato e tutto ciò che emettiamo.

Le fp2 ed fp3 generalmente hanno elastici robusti in grado di schiacciare con una certa forza lo strumento contro il viso e possono procurare per questo macerazione della cute, irritazioni, lesioni da sfregamento e danni da ompressione prolungata. si possono quindi manifestare arrossamenti, vesciche, prurito.

Le mascherine chirurgiche invece sono più delicate sul viso ma creano, con il passare delle ore un microclima denso di batteri ed impurità che si unisce a una mancata ossigenazione della pelle.

Tutto ciò si traduce in un incremento di comedoni, punti neri, grani di miglio, rosacea, dermatiti seborroiche ecc.

Le mascherine in cotone o tessuti tecnici sono sicuramente meno allergizzanti di quelle realizzate in tessuti sintetici tipo tnt.

Consiglio quindi di procedere ogni sera con un’accurata pulizia della pelle del viso a base di detergenti neutri e di verificare la comparsa di eventuali segni lasciati dalla mascherina, di impurità o altre manifestazioni inusuali per le quali è necessario rivolgersi al medico di fiducia.

Dovrete aver più cura del solito nel pulire anche in profondità la pelle con scrub, soft peeling e a seguire utilizzare sieri e creme per ripristinare idratazione ed elasticità.

Infine non è da sottovalutare l’effetto tensore degli elestici sui nostri padiglioni auricolari che lentamente ma in taluni casi significativamente potranno arrivare ad essere alterati.. ci auguriamo per ora …non tanto da indurre il cosidetto orecchio a sventola.